ALTERNATIVE ALLA CARNE, QUALI OPZIONI? EFM 36

Cosa vedremo in questo articolo

Sempre più consumatori si interrogano sulla necessità di mangiare carne ed esplorano ciò che il mercato ha da offrire. In particolare, tecnologie sviluppate nell’ultimo decennio stanno creando la possibilità di consumare proteine “coltivate” in vitro. Andiamo quindi a esplorare queste opzioni per verificarne le proprietà.

Per molti consumatori in tutto il mondo, la carne costituisce una parte centrale della dieta, a condizione che abbiano le risorse finanziarie per acquistarla; un aumento del benessere nei paesi in via di sviluppo è generalmente seguito da un aumento del consumo di carne (OCSE/FAO, 2020). 

Nel 2011, la FAO ha previsto un aumento del 70% della domanda globale di carne entro il 2050, con i maggiori aumenti riscontrati nei paesi in via di sviluppo. Ci sono tuttavia grossi svantaggi nell’ulteriore ridimensionamento del consumo di carne. Il 75% dei terreni agricoli è utilizzato per l’allevamento del bestiame e la crescita delle colture foraggere, anche se la carne è solo un piccolo elemento della nostra dieta. Inoltre, la produzione di bestiame richiede molta acqua e contribuisce al riscaldamento globale attraverso l’emissione di gas serra. L’emissione di gas serra è persino intensificata dalla deforestazione per la coltivazione di colture di foraggi. A parte l’impatto ambientale, ci sono gli immancabili dibattiti etici sul benessere degli animali e molti consumatori stessi sperimentano un conflitto morale, il cosiddetto “paradosso della carne”, perché amano mangiare carne, ma non vogliono ferire gli animali. In risposta a questi problemi, lo sviluppo di alternative alla carne ha guadagnato slancio negli ultimi anni. Un’alternativa innovativa alla carne interessante è la carne coltivata.

Accanto alla ricerca sugli aspetti normativi, tecnologici e ambientali della carne coltivata, c’è anche una crescente attenzione sui consumatori. Sembra esservi un moderato interesse per la carne coltivata, con una percentuale considerevole di consumatori che esprime preoccupazione per il prezzo, la qualità sensoriale e la sicurezza. Tuttavia, è difficile dire come la carne coltivata si confronti con altre alternative alla carne, poiché la maggior parte delle ricerche si è concentrata solo sulla carne coltivata. I risultati hanno mostrato che, a parità di prezzi, l’11% dei consumatori sceglierebbe hamburger di carne coltivata, mentre il 21% e il 65% sceglierebbe rispettivamente PBMA (alternative plant based) e carne convenzionale.

Questo tema, ampliato specificamente nel settore ittico, verrà affrontato in un articolo del prossimo numero di EFM magazine, non perderlo!

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