Al momento abbiamo preso un “granchio”…ed in futuro, se continuiamo così, forse non prenderemo più granchi blu ma neppure vongole veraci e quant’altro.
Eppure lo stiamo mangiando tutti questo granchio blu. Tantissimi cuochi lo propongono, dagli chef stellati a quelli non, le maggiori insegne della distribuzione lo vendono…Il granchio blu è diventato un famoso meme numerosi #media…
Di solito, quando cresce la popolarità di qualcuno o qualcosa, cresce anche il suo valore di mercato. E allora come mai invece ben oltre 3000 produttori del granchioblu in Italia si ritrovano oggi a fare i conti con la fame?
Dietro una vetrina dorata in cui sembra che l’emergenza granchio sia stata praticamente risolta, così non è ed è crisi nera nel settore della venericoltura. Almeno posso confermarlo per il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P. Scardovari, uno dei due più grandi con oltre 1500 produttori. Ormai a Porto Tolle la tensione è arrivata alle stelle poiché, la molluschicoltura è ormai compromessa in quanto il granchio blu ha già divorato milioni di euro di seme di #vongole veraci che avrebbero assicurato il raccolto del 2024 per un fatturato di circa 60 milioni di euro.
Il successo del granchio blu è un fuoco di paglia …mentre un fuoco vero è stato quello che ha divorato la “cavana” del Vicepresidente del Consorzio del Polesine, Paolo Mancin al quale va tutta la nostra solidarietà. Una persona d’oro che non si è risparmiata fino dal primo giorno insieme al presidente del Consorzio e altri membri del direttivo, a dare l’esempio raccogliendo il granchio blu, premiando ossia pagando gli operatori che collaboravano alla raccolta, cercando ogni tipo di sinergia sia a livello politico che con le imprese che con il mondo della ricerca per trovare in fretta delle soluzioni. Nel frattempo che le soluzioni non sono arrivate qualcuno ha deciso che era probabilmente colpa sua e che andava punito. Così lui, prima che Vice Presidente produttore come tutti gli altri e vittima di questa crisi, è stato doppiamente vittima, colpevole senza colpa di non avere ancora avuto alcuna risposta dalla politica, dal mercato e di non essere stato compreso da alcuni dei suoi stessi associati.
Dunque ci associamo all’appello del nostro Direttore ai politici chiedendo di accelerare tutte le manovre a ristoro di questa emergenza e a sostenere progetti seri di “sfruttamento circolare” del granchio blu. Così come ci associamo al suo appello ai distributori e ristoratori che vogliono vantare un supporto alla produzione nazionale, di chiedere il prezzo riconosciuto al produttore o di acquistare da chi ha una filiera corta trasparente in tal senso. Lo chiediamo solo a chi può …per il resto c’è il granchio blu tunisino e non solo.
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