Il pesce a filiera corta per non perdere la “memoria”

Cosa vedremo in questo articolo

In corso il progetto “Il pesce a filiera corta per non perdere la “memoria” ed il relativo concorso “L’AMO ITALIANO” promosso e realizzato da Confcooperative Fedagripesca, Confcooperative-Confederazione Cooperative Italiane, in collaborazione con Rete Nazionale Istituti Alberghieri, I’Istituto De Filippi ed Eurofishmarket nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura 2022 – 2024, Annualità 2023 con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Questo progetto nasce dall’ esigenza di aiutare, come dice il titolo, la memoria di tutti gli attori della filiera sull’ importanza di ricordare i prodotti ittici tipici delle nostre acque e parte integrante delle nostre produzioni e della nostra cucina. Ormai, nel settore della ristorazione, è sempre più difficile trovare prodotto ittico nazionale sia di pesca che di allevamento. E questo non solo nella ristorazione collettiva come nelle mense pubbliche o private ma anche nei ristoranti in località di lago o di mare e in molti ristoranti anche stellati.  Il problema non è il fatto che si mangi così tanto prodotto ittico di importazione, anche perché la domanda supera di gran lunga l’offerta interna, ma che anche chi può contribuire a mantenere attiva la nostra produzione ittica e la sua valorizzazione in cucina non lo fa. E il problema è anche che sempre di più non lo fa perché non conosce né il nostro sistema produttivo e né il nostro prodotto. Anche nella ristorazione difatti si tende ad assecondare il cliente offrendo nel menu sempre le stesse specie . Questo porta ad un impoverimento della domanda e dunque dell’ offerta dei nostri prodotti ittici e, di conseguenza, una costante perdita di valore del nostro prodotto e una riduzione costante di chi pratica il mestiere di produttore ittico in Italia. Per questo si è pensato di coinvolgere gli istituti alberghieri e soprattutto i loro studenti e futuri possibili cuochi in questo recupero della “memoria ittica” indagando ricette tipiche della loro famiglia, regione, tradizione. Anche il prodotto ittico deve tornare materia di studio in questi istituti soprattutto attraverso l’esperienza del confronto tra studenti e professionisti del settore ma anche attraverso la pratica e dunque lezioni applicate utili a conoscere meglio e valorizzazione i prodotti ittici nazionali nelle cucine dei ristoranti. Questo progetto condiviso con il mondo della ristorazione si pone come il primo di una serie tra produttori diretti e scuole alberghiere per portare avanti gli obbiettivi sopra indicati e anche per dare il più giusto valore e posizionamento dei nostri prodotti ittici sul nostro mercato e su altri mercati dove i nostri cuochi potrebbero in futuro trasferirsi mantenendo almeno in parte o per quanto possibile una offerta del nostro prodotto.

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