L’industria alimentare è stata messa sotto i riflettori a causa delle preoccupazioni, spesso amplificate dai media, circa il ruolo potenziale degli animali da reddito e dei prodotti da essi derivati nella trasmissione dell’infezione covid-19 all’uomo.
Per questo risulta essenziale fare riferimento alle più attuali evidenze scientifiche, rivolgersi solo a fonti referenziate e far parlare gli esperti, assicurando sempre un equilibrio dialettico e funzionale con il livello politico-decisionale.
L’emergenza COVID-19 rappresenta una delle più grandi crisi di sanità pubblica della storia recente. Tra le ripercussioni senza precedenti sulla vita sociale ed economica a livello globale, COVID-19 ha generato effetti distorsivi non previsti sulla catena di approvvigionamento alimentare, a partire dalla produzione primaria, e posto sfide distinte per i produttori primari e post-primari, distributori e rivenditori di prodotti alimentari.
Gli effetti a medio e lungo termine sono difficilmente quantificabili a causa dei livelli elevati di incertezza che condizionano la conoscenza dell’origine ed epidemiologia di SARSCoV-2 (il virus che causa il COVID-19), della clinica e la terapia, incluso i vaccini.
L’industria della carne ed alimentare in genere, è stata messa sotto i riflettori a causa delle preoccupazioni, spesso amplificate dai media, circa il ruolo potenziale degli animali da reddito e dei prodotti da essi derivati (es. carni, pesci, ecc.) nella trasmissione dell’infezione COVID-19 all’uomo.
Eurofishmarket ha approfondito tutti questi aspetti, dando risposte concrete, in questo numero del magazine EFM.